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23/06/2020
Il fine ultimo di un’impresa è quello di essere in condizione di dare utili e profitti, in ragione della sua buona gestione.
Se le nostre imprese sono sempre state alla ricerca di nuove fonti di profitto, ora si trovano nella nuova condizione di dover ritrovare la profittabilità a cui erano abituate. Per descrivere questa nuova e dura avventura, pertanto, abbiamo pensato di prendere in prestito, nuovamente, il messaggio di una saga di grande successo ed immaginare che le organizzazioni debbano essere novelli Indiana Jones e mettersi ‘alla ricerca della profittabilità perduta’.
Una volta superata l’emergenza sanitaria e messa in sicurezza la salute dei lavoratori e la salubrità degli ambienti con l’introduzione di tutte le misure necessarie a contrastare la pandemia e limitare il contagio, le aziende stanno facendo i conti con:
Questi elementi si sono sommati ad una crisi già presente prima dell’avvento del COVID-19 ed hanno portato a degli effetti fortemente negativi sulla capacità di fare utile.
Cosa fare per reagire?
Innanzitutto guardare in casa propria: le aziende devono garantire la massima coesione interna, perché in un momento così critico non ci si può permettere di sprecare energie in critiche, lamentele, giustificazioni o ricerca di alibi.
Iniziamo dunque a lavorare su un modello di Leadership che sia efficace, che si basi su processi decisionali semplici e veloci, che promuova una delega capillare e meccanismi di comunicazione diretti e ben strutturati.
L’altro elemento preziosissimo è il tempo, non è questo il momento né per improvvisare, né tantomeno per teorizzare, tutte le criticità devono essere affrontata in modo rapido e pragmatico e se è ammesso partire utilizzando l’intuito, è necessario innescare rapidamente sistemi strutturati di problem-solving che supportino l’organizzazione nel verificare la correttezza della strada che si sta percorrendo. In sostanza, facciamo rapidamente seguire al pensiero l’azione ed attiviamo verifiche sull’efficacia di quanto attuato.
Non esistono problemi che non abbiano almeno una soluzione altrimenti sono vincoli.
Dobbiamo essere ottimisti, e cioè positivi nel pensiero, così da vedere prima degli altri la luce in fondo al tunnel, ed audaci nell’azione per non farci scoraggiare dalle difficoltà che servono per attraversarlo. Ogni piccolo successo, ogni passo in avanti, deve alimentare la fiducia sulla riuscita del nostro operato: in molte Organizzazioni ove stiamo intervenendo, il lavoro con i team ci sta mostrando tantissime risposte ai macro problemi che abbiamo indicato, prova evidente che con gli ingredienti e la ricetta giusta, il risultato non tarderà ad arrivare.
Ovviamente ogni situazione va analizzata nel dettaglio, ma per quanto riguarda il tema della liquidità un suggerimento che ci sentiamo di dare a tutti è di utilizzare un principio di equità nella distribuzione dei flussi di cassa in uscita, nel rispetto della sostenibilità con il nostro assetto finanziario.
Per la parte Commerciale quanto mai l’ascolto attivo dei Clienti ed un forte dialogo interno con la struttura logistico-produttiva può permetterci di portare a casa ordini per forniture, anche complementari, che possono dare un’importante boccata di ossigeno ai nostri conti.
Per l’efficienza la soluzione è una sola: riesaminare e rifocalizzare i processi, alla luce della nuova realtà con cui ci confrontiamo ed alla nuova proposizione di Valore, cioè a ciò che i clienti desiderano per soddisfare i propri bisogni o dare risposta ai problemi che avvertono.
Non c’è tempo da perdere, bisogna agire ora ricordando sempre che la vita di un’organizzazione dipende al 10% da ciò che le accade, ma al 90% da come essa reagisce agli eventi.
Perciò se avete fatto vostro lo spirito ottimistico che serve per rialzarsi, guardatevi intorno e cercate di cogliere tutti gli stimoli e le occasioni per agire che vedete: non sprecatele!
Si dice sempre che il tempo cambia le cose, ma in effetti devi essere tu stesso a cambiarle.
Andy Warhol
Francesco Curcio, GianVito Pavone